Depressione e voglia di morire procedono di pari passo nel corso della vita ed aumentano il rischio suicidio, i cui dati sono sempre più alti ed allarmanti tra i giovani.
Pensare al suicidio è una cosa normale nella fase di passaggio dall’infanzia all’età adulta, specialmente quando diventa conseguenza di sintomi depressione giovanile, ma spesso è alimentata ed esasperata dall’emulazione tramite social network- ricordiamo bene Blue Wave, gioco maniacale di istigazione alla morte.
Indice dei contenuti
Rischio suicidio prevedibile
Oggi è possibile predire il rischio di suicidio. Come capirlo? Spesso leggiamo sui blog dei giovani, ma non solo: “come suicidarmi senza soffrire?”. Quest’ultima è anche la parola più cliccata su Google. E tutto ciò fa rabbrividire.
Il tentato suicidio di attori, stilisti o giovani influencer desta non poche preoccupazioni. Un recente studio pubblicato sull’American Journal of Psychiatry secondo il quale incrociando i dati delle cartelle cliniche elettroniche dei pazienti con i risultati di questionari sui sintomi della depressione si può prevedere il rischio di suicidio nei tre mesi successivi alle visite specialistiche effettuate.
Spesso capita di notare tra gli adolescenti fenomeni di autolesionismo: tagli sulle braccia, forme di vomito nervoso, anoressia e bulimia. Tutti questi eventi sono manifestazioni di insicurezze da parte degli stessi, che lamentano il non sentirsi accettati dal gruppo di amici, dai genitori e quindi da se stessi.
I social network hanno poi incrementato questo desiderio di morire tra gli under 18, mostrandolo come un gioco, come un’alternativa spettacolare per mettersi finalmente in mostra e sentirsi considerati dal mondo attraverso la società liquida.
Depressione e insicurezza alla base del suicidio
Il non sentirsi parte del mondo comporta una voglia di suicidio… Oggi esiste una vera e propria scienza, nota come suicidiologia, che studia i metodi di suicidio. Tra questi ultimi c’è il suicidio per impiccagione, purtroppo sempre più frequente tra i giovani e i più grandi.
Secondo gli psichiatri gli istinti suicidi si possono fotografare attraverso una macchina in grado di leggere le varie aree del cervello, che si attivano al sentire pronunciare parole negative come “disperazione, solitudine, dolore”.
A spiegare nel dettaglio il funzionamento di tale strumentazione è la rivista scientifica Focus. Dunque è possibile fare prevenzione suicidio? Non è detto che il dispositivo sia in grado di funzionare alla perfezione, anche perché è stato testato su un numero ancora esiguo di soggetti.
Ciò che è certa è la necessità di fare uso di antidepressivi da parte di quegli individui che soffrono di disturbi dell’umore, bipolarità, disturbi ossessivo-compulsivi e cercano da tempo come suicidarsi.
Un modo per prevenire il suicidio c’è, ma non è in una macchina o in un freddo algoritmo: basta un abbraccio in più, far parlare chi soffre, affidarlo alle cure di uno specialista che lo segua nella ricerca di sè e del problema che lo affligge. Alle volte un amico sincero può fare molto per il soggetto affetto da depressione.
Ciò che sembra un’ovvietà, in realtà nasconde una grande potenzialità: l’amore guarisce tutto. Soprattutto quello verso i propri figli adolescenti.
Giornalista Pubblicista…“curiosa al punto giusto”. Amante dei viaggi e della cucina. Come reporter ha esordito sul quotidiano Il Roma nel novembre del 2007. Ha collaborato con testate on line come: NapoliVillage.it, Julie News, NapoliToday.it, il Mattino, HuffPost, Blasting News. E’ sempre “on the road” a caccia di verità!