Ci sono vari tipi di viaggi. Dipende da quello che sta cercando il viaggiatore. Chi va a San Giovanni Rotondo lo fa spinto dal potere della preghiera a San Pio da Pietrelcina. L’esempio dell’umile frate cappuccino, giunto da Pietrelcina in sella ad un asinello, affrontando meteo pazzo e pericoli dell’epoca, sprona chiunque ad avere coraggio e a proseguire nella speranza in questo duro cammino terreno. E quindi perché fare una preghiera?
Perché pregare fa bene al cuore e allo spirito, ci rimette in pace con la nostra essenza. Non siamo fatti solo di corpo. E come quest’ultimo si tiene in vita con la cucina, così l’anima si rafforza e va avanti attraverso la preghiera.
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Preghiera cosa significa
Molti considerano la preghiera come una forma di richiesta a Dio, del tipo “ti prego concedimi questo, dammi quest’altro…etc”. C’è tanta ignoranza in merito alla preghiera e alla sua importanza. Pregare è prima di tutto un bisogno dell’anima di unirsi al suo Tutto, dunque tutti possono pregare. Non occorre essere di una religione specifica.
Non c’è un luogo preciso in cui pregare: noi cattolici preferiamo pregare in una chiesa davanti al crocifisso simbolo della nostra salvezza, ma non ci è vietato raccoglierci in preghiera in mezzo ad una piazza, in un bosco o mentre siamo sulla spiaggia. Basta chiudere gli occhi, aprire il cuore e iniziare a parlare con Dio. La preghiera non è altro che un intimo rapporto di amicizia con il nostro creatore. Da dove viene la preghiera? È il cuore che prega.
Come pregare con il cuore
Ogni volta che mi reco in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo mi sento avvolta da una luce speciale. Non penso più a nulla. Sono avvolta dalla pace. Qualche volta mi è capitato di avvertire il profumo dei gelsomini e delle rose, un segnale chiaro della presenza divina e in particolare modo della presenza di Padre Pio. È un viaggio che faccio da trent’anni, perché come c’è il tempo per le cose del corpo, così ci deve essere tempo per la preghiera.
Quest’ultima scandisce i ritmi della mia vita ogni giorno. Chi crede, non deve vergognarsi della sua fede, così come non deve imporla a tutti i costi a chi non crede. È con l’esempio che possiamo trasmettere un po’ di fede. Certamente, non possiamo insegnarla. Essa esplode all’improvviso e, quando arriva, riempie il cuore di gioia e il viso di lacrime di felicità.
A cosa serve la preghiera
Pregare serve prima di tutto al nostro spirito per ricaricarsi di energia positiva, liberandosi da tutti i sentimenti negativi che ci hanno tormentato durante l’anno appena trascorso. La preghiera è come un vaso, accoglie dentro di sè tutto quello che noi non vogliamo più avere nell’anima. Ha dunque una funzione catartica e liberatoria.
Cosa fa la preghiera
Bisogna pregare con umiltà e senza giudicare nessuno, perdonando il male ricevuto. È il momento di allontanare tutti i pensieri negativi che potrebbero distrarci. E quando si prega, ci si affida completamente a Dio.
Preghiera come terapia
Pregare aiuta a stare bene. Sono molti quelli che negli ultimi anni hanno riconosciuto il potere di guarigione della preghiera. Tra questi ci sono scienziati e teologi, secondo i quali raccogliersi in preghiera riduce la frequenza cardiaca e rafforza il sistema immunitario. Come è possibile?
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Quando preghiamo attiviamo la funzione para simpatica del sistema nervoso e riduciamo la produzione del l’ormone dello stress, ovvero il cortisolo.
Il cervello infatti spegne tutti gli stimoli sensoriali e questo permette di concentrarci sulla nostra interiorità. Chi prega tutti i giorni ottiene maggiori benefici sul proprio sistema nervoso: aumenta la serotonina, l’ormone del buonumore e migliora la salute. La preghiera aiuta a combattere colesterolo, invecchiamento e diabete. Pregare fa vivere bene e più a lungo.
Preghiera a Padre Pio
Quando sono arrivata a San Giovanni Rotondo, ho notato che sono diminuite le folle di pellegrini che, negli anni 80-90, riempivano la piazza antistante la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Che cosa succede? Nessuno sembra avere più tempo per la propria anima, nessuno più sembra riconoscersi parte di un tutto.
Oggi, la nuova chiesa di San Pio, circondata da ulivi e dominata da un imponente crocifisso e una serie di campane, è un immenso spazio che invita alla preghiera. Mentre camminavo lungo il piazzale sentivo sempre di più in me una forza positiva attirarmi verso la chiesa. Il corpo di San Pio riposa nella chiesa sotterranea, avvolto in una teca di vetro.
Alcuni abitanti del luogo mi hanno rivelato che sono stanchi di vedere il corpo di Padre Pio fare su e giù dalla vecchia crypta di Santa Maria delle Grazie. Quando mi fermo davanti alle sue spoglie sono sempre colta da un mix di imbarazzo e profonda emozione. Personalmente, ho ricevuto davvero tante grazie da Padre Pio. Intorno a me ho visto persone piangere lacrime bollenti. È il presagio di una grazia. È capitato anche a me lo stesso fenomeno anni fa. Da San Pio non c’è suggestione, solo profonda commozione e una sensazione di pace che non ti abbandona.
Dove dormire a San Giovanni Rotondo
Sono tantissime le strutture alberghiere che hanno aperto a San Giovanni Rotondo. Quest’anno, per la seconda volta, ho scelto Hotel Villa San Pietro, una deliziosa struttura a conduzione familiare, immersa nel verde in una stradina a ridosso del piazzale di San Giovanni Rotondo. L’albergo è un quattro stelle con ottimo rapporto qualità prezzo. Il pezzo forte è sicuramente il silenzio che circonda l’albergo, ma anche l’ottima cucina pugliese del ristorante interno alla struttura.
Il menu’ turistico di 16/18€ permette di assaggiare due primi, un secondo (qualunque cosa scegliate vi porteranno sempre delle salsicce in regalo) con contorno e dolce. Ho gradito moltissimo i cicatelli pugliesi pomodori e rucola e le orecchiette al sugo con cacio ricotta. Hotel Villa San Pietro ha anche un punto vendita di prodotti pugliesi fatti in casa, così prima di ripartire ho fatto il pieno di orecchiette e altri tipi di pasta tipica.
Sono tornata a casa con la pancia soddisfatta, ma soprattutto con l’anima piena di pace e di speranza. Un bel carico di energie. La preghiera a San Pio da Pietrelcina è la benzina dell’anima. Non potete proseguire il viaggio terreno senza pregare!
Giornalista Pubblicista…“curiosa al punto giusto”. Amante dei viaggi e della cucina. Come reporter ha esordito sul quotidiano Il Roma nel novembre del 2007. Ha collaborato con testate on line come: NapoliVillage.it, Julie News, NapoliToday.it, il Mattino, HuffPost, Blasting News. E’ sempre “on the road” a caccia di verità!