Padova, città della fede e della speranza, resta la prima d’Italia per un gran numero di santi famosi, tra questi San Leopoldo Mandic, San Luca, Santa Giustina.
Entra nella Basilica di Sant’Antonio, percorri dritta la navata centrale e trovi, accanto ai tesori di Sant’Antonio, il più grande martire della carità e del silenzio:Padre Placido Cortese.
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Chi è Fra Placido Cortese?
Ma chi era questo santo padre? Umile e di struttura gracile ebbe i natali nell’ isola di Cherso, in Istria nel 1907.
Però, nel 1918 l’isola passò all’Italia e si compiacque non poco, perché finalmente poté andare nel seminario francescano di Camposampiero, vicino Padova.Qui, studiò con profitto e superò l’anno di prova, assumendo il nome di fra Placido accanto alls Basilica del Santo Antonio.
Santi a Padova: quali pregare?
Finalmente, si realizzavano i sogni e le speranze di un giovane sacerdote, amante delle gioie familiari. Lo stesso Fra Placido Cortese scrisse subito una lettera ai suoi genitori: “Voi avete fatto crescere nel mio cuore la vocazione e avete fatto di me un piccolo uomo”.
Ignaro di quanto avrebbe dovuto soffrire in seguito, Fra Placido si definì martire di professione, giurando a Cristo che avrebbe patito all’infinito per le sofferenze altrui.
Si occupò di sloveni e croati, rifugiati a Padova nei campi di accoglienza dopo essere fuggiti dai campi di concentramento, durante il conflitto della Seconda Guerra Mondiale.
Fra Placido Cortese usciva anche di notte dalla chiesa per portare viveri e conforto.
Mise in pericolo anche la sua vita, ma non se ne curò tanto. Dal suo gesto divino la gente accorreva sempre più numerosa per conoscerlo meglio.Nel pieno conflitto mondiale, cioè bel 1944, Fra Placido fu catturato dai tedeschi e poi fu torturato selvaggiamente, infine bruciato nel forno crematorio della Risiera di Trieste.
Morì da martire. Poi, si persero le sue tracce. Poiché nel 1937 fra Placido fu direttore del Messaggero di Padova, e qui si distinse per i suoi articoli di guerra.
Miracoli e prodigi beatificazione
Il 19 aprile del 1995 una donna fa ricordare questa meravigliosa figura di martire, raccontando la grande forza con la quale Fra Placido si ridestò nel bunker delle torture, poco prima di spirare. Da allora, sono stati tanti gli interventi prodigiosi del Servo di Dio.
Nel 2003 si svolse il processo di beatificazione grazie alla testimonianza di quella donna che conobbe fra Placido nel bunker delle torture.Ci vorranno alcuni anni per decretarlo santo.
Intanto, accorrono migliaia di devoti ogni giorno davanti al suo confessionale, dove lasciano pensieri, chiedono grazie o sostano in preghiera. Il 5 giugno del 2017 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, conferì la medaglia d’oro al merito civile alla memoria.
Ora, si attende la sua canonizzazione definitiva come santo patrono dei perseguitati e dei carcerati.
Super Mamma, giornalista e scrittrice. Ha tante passioni, ma l’amore per la recitazione vince su tutte. Ha collaborato con testate locali come La Riviera, Libero, Lo Strillo, Il Giornale di Napoli- Il Roma, Politica Meridionalista. Opinionista satirica su Canale 50 di Pisa (L’Impallato e Panni Sporchi). Ha scritto due libri “Napoli Antica e Napoli Polemica”; “Vincenzo Dattilo, il più napoletano dei napoletani” editi da Firenze Libri.