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Tutti a scuola di selfie, nasce il corso universitario

scuola di selfie

Quanti non sanno ancora scattarsi un selfie? Niente paura! Arriva un corso universitario davvero incredibile direttamente dalla California. Ed e’ già boom di iscrizioni accademiche.

CALIFORNIA- L’arte del selfie è ormai sempre più diffusa. C’è chi se ne scatta 100 al giorno per cercare di avere un allure impeccabile e chi invece riesca ad uscire “cool” al primo scatto. E chi ancora non ha capito cosa sia un selfie e come si fa? Arriva un corso universitario. Semplice, no? Un modo per approfondire le modalità di scatto e analizzare il significato storico-culturale dell’autoscatto.

Selfie, uno status symbol

Molti sono quasi schiavi di questo auto-immortalarsi continuo, ma secondo l’università della California il selfie rappresenta un’auto-espressione che vale la pena analizzare, e perché no? Perfezionare. Il corso è iniziato questo semestre con il titolo “#SelfieClass- Identità e diversità”. Il professore di cattedra è di origini italiane, Mark Marino, che ha spiegato:”I miei studenti stanno imparando che viviamo in un momento in cui i selfie sono diventati una parte del processo di comunicazione, e ci sono parti della nostra identità che sono in corso di lettura, a prescindere da come si cerca di rappresentare noi stessi. Essi sono parte di un più ampio processo nell’atto della comunicazione”.

Studiare la società attraverso uno scatto

Il corso prevede che ogni studente consideri 5 selfie e li analizzi a fondo a partire dagli abiti indossati e dai gesti eseguiti all’atto dello scatto. Le foto sono poi confrontate con i ritratti di personaggi famosi per annotare come le persone si vedono e come desiderano apparire agli altri. Quest’ultimo aspetto dipenderebbe da razza, sesso, istruzione e background socio-economico del soggetto “selfizzato”. Il selfie, grazie a questo nuovo corso universitario, si consacra a fenomeno destinato ad entrare nella storia della comunicazione e paragonabile ai graffiti preistorici. E secondo Marino non è un semplice fenomeno narcisistico, ma un bisogno di comunicare che continuerà ad evolversi in altro”. Tutti a studiare, o meglio, ad essere studiati!

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