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Piangere fa bene? Tutti i benefici di un pianto liberatorio

Capita a tutti di piangere ininterrottamente…non neghiamolo. Le lacrime le versano sia le donne, sia gli uomini. Quest’ultimi sono un po’ restii ad ammetterlo, quasi fosse una vergogna per la propria virilità. E, invece, piangere fa bene al cuore, alla mente e all’organismo tutto. Incredibile, vero? Sembra quasi una presa in giro, invece è provato scientificamente che un pianto abbondante aiuta a stare molto meglio. 

Perché si piange? Le lacrime vengono giù copiose e calde dai canaletti degli occhi ogni volta che proviamo un’emozione forte, sia bella sia brutta. Si piange per la perdita di un affetto, per la fine di un amore, per una sconfitta, per un rimprovero, ma anche per rabbia, per stress. 

Pianto liberatorio antistress

Bisognerebbe insegnare sin da piccoli a piangere come pratica liberatoria per lo spirito e per il corpo, non solo per fare capricci. Quando una persona piange, contribuisce a liberare gli occhi da corpi estranei e mantiene l’occhio ben lubrificato, evitando che si secchi. Le lacrime hanno anche una bella funzione anti-ipertensione. Ebbene sì, piangere aiuta ad abbassare la pressione e quindi evita problemi cardiovascolari. Dopo una bella lacrimata ci si sente svuotati, stanchi ma anche pronti a una bella dormita. Questi fattori insieme favoriscono l’eliminazione dello stress psichico. Piangere fa bene, ma fino ad un certo punto. Se diventa troppo frequente…allora, qualcosa non va. 

Quando piangiamo, impariamo a connetterci con la parte più nascosta del nostro animo, acquisiamo consapevolezza di quel qualcosa che non va. Insomma, una lacrima aiuta ad aggiustare il tiro e a prenderci maggior cura del nostro “io”. Di solito, dopo un bel pianto liberatorio si diventa più lucidi e concentrati, come se ci si liberasse da un peso dal cuore e si fosse pronti a ricominciare. Quindi, se le lacrime vogliono scendere, non bisogna trattenerle. 

Cosa succede al cervello quando si piange

Piangere aiuta a ridurre lo stress, dicevamo prima, ed in effetti è proprio così perché quando produciamo lacrime il nostro copro libera un ormone regolatore, chiamato adrenocorticotropo (ACTH) ,e un antidolorifico naturale, ovvero le encefaline. Il cervello, mentre piangiamo, rilascia anche endorfine che migliorano l’umore e riducono il senso di dolore. Le lacrime abbassano i livelli di un minerale del nostro corpo, ossia il manganese, che in percentuali elevate potrebbe portare a nervosismo e stress il cervello stesso. 

Piangere tutti i giorni non fa bene

piangere fa bene-pianto liberatorio

E’ vero che piangere aiuta a regolare una serie di trasformazioni chimiche nel nostro organismo, favorendo uno stato di benessere psicofisico, una volta che abbiamo versato fino all’ultima lacrima, ma è anche bene non esagerare.

Se si inizia a piangere tutti i giorni, anche in momenti felici, allora si è affetti da un disturbo dell’umore e sarebbe opportuno ricorrere ad uno psicologo. La depressione inizia così. 

Da un sondaggio condotto sul mio profilo Instagram, su un pubblico di 1468 persone, alla domanda Tu piangi spesso? Il 5% ha risposto mai, il 45% ha detto sempre e il 50% piange solo quando è inevitabile. 

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Dal sondaggio si evince che le persone percepiscono il lacrimare come segno di debolezza e come tendono a trattenere il pianto, quando non lo ritengono necessario. Nulla di più errato. Piangere fa bene per tutti i motivi detti sopra, aiuta a diventare più forti, perché? Ci vuole coraggio a lasciarsi andare alle proprie fragilità interiori, ad aprire l’animo e a guardarsi dentro. Certamente, esistono due tipologie di pianto:

meccanico: è l’attivazione involontaria dei dotti lacrimali, avviene quando sbucciamo le cipolle, ad esempio, perché i nostri occhi iniziano a piangere in risposta alla molecola volatile chiamata propantial-s-ossido, prodotta dalle cellule della cipolla. 

emotivo: quando siamo presi da emozioni forti come rabbia, amore, dolore,tristezza, frustrazione allora le lacrime scendono facilmente. E’ un meccanismo naturale di difesa e di liberazione per reagire a stati emotivi di una certa entità e riportare l’equilibrio. Altrimenti ci sarebbe da impazzire!

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Dunque, trattenere il pianto non fa mai bene all’organismo – anche se c’è chi pensa che faccia bene alla propria fama di persona forte e inscalfibile- perché provoca uno squilibrio ormonale, che a lungo andare può degenerare in un malessere generale. Quando una persona piange, espelle gli ormoni dello stress (noradrenalina, adrenalina) permettendo al corpo di rilassarsi e regolando l’umore. 

E come scrisse Herman Hesse “Le lacrime sono il ghiaccio che si scioglie nell’anima”…diamo un appuntamento alle lacrime almeno una volta al mese, come terapia per ritrovare se stessi e il giusto equilibrio. 

Alla prossima lacrima!

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