blogger coach consulenza
Home » Curiosità » I lattonieri di Rua Catalana: l’arte di Napoli tra tradizione e creatività

I lattonieri di Rua Catalana: l’arte di Napoli tra tradizione e creatività

rua catalana lattonieri

L’arte della lattoneria a Napoli ha radici profonde, che affondano nel tessuto storico e culturale della città. Nasce come mestiere umile, praticato nei vicoli e nelle botteghe del centro storico, dove abili artigiani lavoravano la latta e l’ottone per realizzare oggetti di uso quotidiano: pentole, utensili e lampade per le case dei napoletani.

Nel tempo, la lattoneria ha saputo evolversi, trasformandosi da semplice arte funzionale a vera e propria espressione creativa. In particolare, via Rua Catalana, vicolo situato vicino al Porto di Napoli, divenne uno dei centri principali di questa attività, grazie alla vicinanza con i commerci marittimi che portavano materiali preziosi da trasformare. Le maestranze locali, tramandate di generazione in generazione, hanno fatto della lattoneria una tradizione di famiglia, mantenendo viva una pratica antica e arricchendola con nuove ispirazioni creative.

Rua Catalana, un piccolo gioiello di latta e ottone

Nel cuore di Napoli, tra i vicoli stretti e vibranti di vita, si nasconde un angolo in cui il tempo sembra essersi fermato: via Rua Catalana. Qui, da generazioni, mani sapienti lavorano materiali semplici come la latta e l’ottone, trasformandoli in autentici capolavori di artigianato. È in questo scenario che prendono vita le creazioni uniche di Ciro, Enrico e Renato, tre lattonieri che hanno fatto dell’arte di lavorare il metallo una vera e propria missione.

La tradizione dei maestri lattonieri nel quartiere Porto

Ero già stata qui anni fa, nel 2016 e tornarci mi ha fatto scoprire come ogni pezzo di scarto può trovare nuova vita tra le mani di una mente creativa come quella di Renato Reita, che per quarant’anni ha lavorato con Riccardo Dalisi. Oggi, continua la sua arte nella bottega My Art tra via Basile e vicoletto Graziella  ( a pochi passi dalla centralissima via Medina).

LEGGI ANCHE "Lattonieri, un mestiere senza tempo"

Che tipo di clientela si avvicina a quest’arte? Renato Reita ha spiegato: “Chi passa di qua è perché sta cercando qualcosa di originale, un pezzo unico ed estroso, spesso la richiesta è una lampada d’epoca, uno sfogliacarte o un oggetto che ricordi la città di Napoli”.

In un’epoca dominata dalla produzione di massa, questi artigiani continuano a seguire un percorso diverso, mantenendo viva una tradizione che si tramanda di padre in figlio. Non si limitano a plasmare oggetti di uso quotidiano, ma donano nuova vita a materiali spesso dimenticati o scartati. Il riutilizzo creativo della latta e dell’ottone diventa così un atto di resistenza artistica e culturale, con uno sguardo rivolto sia al passato che al futuro nonché alla necessità di una realtà più ecosostenibile.

Le loro creazioni, ispirate ai simboli più profondi e radicati della cultura napoletana, sono un esempio perfetto di questo equilibrio. Le mani di Renato Reita, insieme a Ciro e ad Enrico, modellano pezzi che omaggiano San Gennaro, il santo patrono di Napoli, trasformando la sua immagine in oggetti di design raffinato e contemporaneo.

Renato, invece, lavora su piccoli amuleti in ottone, come il celebre cornicello anti malocchio, che da sempre accompagna i napoletani nella loro quotidianità, proteggendoli dalle avversità.

Il Vesuvio, simbolo imponente della città, si riflette nei loro oggetti come lampade, fermagli per capelli e soprammobili, mentre la tradizione del Presepe napoletano rivive in statuine in miniatura, ricche di personalità. L’ottone si trasforma in eleganti lampioni che sembrano appena usciti dalle vie dell’antica Napoli, testimoni silenziosi di un tempo che non c’è più.

Questi oggetti, oltre a essere esempi di grande maestria, sono anche idee regalo originali che raccontano la città attraverso il metallo. Ogni pezzo è unico, frutto di ore di lavoro manuale e di un’incredibile passione per l’arte. Quanto tempo per realizzare un piccolo Vesuvio fermacarte? Renato spiega, sorridendo: “Quando mi viene un’idea, mi metto subito all’opera e in due giorni termino un oggetto come questo- mostrando il Vesuvio e il Presepe”.Chi li osserva non può che rimanere affascinato dalla loro bellezza senza tempo, dalla capacità di evocare storie e suggestioni lontane.

Eppure, Rua Catalana non è solo un luogo di lavoro: presto, grazie all’iniziativa di My Art, sarà anche uno spazio espositivo, una sorta di piccolo museo dedicato alla lattoneria.

In Vico Graziella, nei locali antichi dell’officina dei lattonieri, verrà realizzato un luogo in cui i visitatori potranno ammirare da vicino le opere di questi artigiani, scoprendo i segreti di un mestiere che rischia di scomparire.

Sarà un’occasione unica per entrare in contatto con un’arte che da secoli accompagna la vita quotidiana di Napoli, celebrando il lavoro di uomini come Enrico, Ciro e Renato, che con dedizione e talento hanno contribuito a mantenerla viva.

La storia dei lattonieri di Rua Catalana è un racconto di resilienza e creatività, di tradizioni che si rinnovano e di una città che continua a sorprendere, proprio come le mani di questi artigiani sanno fare con la latta e l’ottone.

E così, se volete davvero un’idea originale e un pezzo unico da regalare per un compleanno, una ricorrenza e per il prossimo Natale, non potete farvi sfuggire una visita nell’affascinante regno dei maghi di Oz della lattoneria.

Follow:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *