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Trombetta anti borseggiatori, Napoli sempre più vivibile e attiva

NAPOLI- Il capoluogo partenopeo continua a combattere contro i borseggiatori e la microdelinquenza, che in una grande metropoli cosmopolita come Napoli, è sempre più all’assalto del turista ignaro e sprovveduto. Nonostante il grande impegno delle forze dell’ordine, borseggiatori incalliti se ne vanno in giro nei pressi della stazione ferroviaria di Piazza Garibaldi a caccia della vittima perfetta a cui sottrarre cospicue somme di denaro, smartphone e spesso anche indumenti griffati. E allora che fare? Restare impassibili di fronte a tale sopruso? I napoletani, quelli meglio noti come cittadini attivi, non ci stanno e si sono attrezzati a dovere.

Napoli città difficile ma attiva

Come? Una trombetta acustica portatile, quella delle biciclette per intenderci, pronta a risuonare nelle orecchie del borseggiatore e bloccarlo mentre entra in azione. Un modo per i cittadini della zona per intervenire e difendere non solo il malcapitato turista, ma anche l’immagine della propria città. E chi ha lanciato questa efficace soluzione? Il Comitato Diritti Essenziali, da anni impegnato nella salvaguardia del decoro urbano e nella promozione della cittadinanza attiva. Una trombetta anti borseggiatori salva la giornata del turista e del napoletano.

A spiegare come funziona il metodo della trombetta anti borseggio è Patrizia Bussola, la portavoce del Comitato, che ha esordito: “L’idea ci venne per caso proprio, durante il passaggio di una bici  che con il suo popi popi  fece saltare “il lavoro” ad un borseggiatore, che stava dandosi da fare a una decina di metri da noi, era un pomeriggio di fine maggio sul Corso Umberto- e ha continuato-Pensammo (due piccioni con una fava)  che una trombettina “anti borseggio” poteva essere in grado di attirare l’attenzione delle vittime e rovinare, allo stesso tempo, i piani del ladro”.  E come reagisce il ladro? “Con il borseggiatore non ci parliamo proprio, facciamo finta di giocare tra noi, gli roviniamo la festa questo è tutto- ha sottolineato Patrizia Bussola- perché il turista si gira al suono della trombetta, pensando ad una bici e si accorge di avere qualcuno troppo vicino. Insomma, il colpo salta”.

Abitanti Napoli come angeli custodi dei turisti

Poliziotti e agenti della Municipale controllano costantemente le zone a rischio della città, in campo è sceso anche l’Esercito, ma non basta per eliminare la delinquenza in città. L’unione fa la forza, non è un semplice modo di dire e nel concreto lo dimostrano pienamente i volontari del Comitato dei Diritti Essenziali, che ogni giorno contribuisce al miglioramento della vivibilità. Anche questa è una dichiarazione d’amore verso Napoli, come si intuisce dalle parole di Bussola: “Le forze dell’ordine hanno un gran da fare tra porta Nolana e piazza Garibaldi e si impegnano tanto, ma l’area è molto critica. Noi ci riteniamo solo dei disturbatori, un po’ come quando vuoi impedire ad un cacciatore di uccidere una preda protetta, che fai? Fai rumore per far scappare la preda. Tra l’altro non essendoci reato, non c’è denuncia. Ha funzionato anche durante la mattinata della domenica dei musei aperti: c’era una coppia di giovani turisti, dalle parti di piazza Cavour, non si sono resi conto di niente, eppure una trombettata li ha salvati- e conclude-Tanto per essere chiari non c’è nessuna squadra anti borseggio, portiamo la trombettina, anche singolarmente, durante i periodici controlli sulla vivibilità e il decoro urbano della zona. Insomma, se serve per rompere le uova nel paniere di qualche delinquente tanto meglio”.

Girare in città è più sicuro con tanti guardian angels armati di trombetta contro le rapine.

 

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