Il Duomo di Torino ha un suo fascino ed è soprattutto famoso per la Sacra Sindone che fa provare grandi emozioni a chi vi si accosta in preghiera. Ma guardando bene in giro, il Duomo ospita anche altri santi, non conosciuti da tutti, ma che possono intercedere presso Dio con molta efficacia.
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Chi era Pier Giorgio Frassati
Mi trovavo a Torino alla fine di agosto scorso. Da tempo volevo conoscere il volto di Gesù nella Sacra Sindone più da vicino, ma proprio mentre ero in preghiera davanti al sacro telo, ad un tratto la mia attenzione fu attirata da una folla di giovani che si accalcava davanti alla tomba di un giovanissimo universitario, davvero bellissimo, deceduto a soli 24 anni.
Il bellissimo ragazzo di nome Pier Giorgio Frassati è stato già proclamato beato da Giovanni Paolo ll il 2o maggio 1990 per aver guarito un giovane, Domenico Sellari, colpito dal morbo di Pott.
E così sono rimasta in ginocchio davanti alla tomba del bellissimo giovane e ho pregato tanto.Poi, incuriosita e affascinata dalla bellezza del volto di Pier Giorgio, ho voluto approfondire la mia conoscenza sulle sue virtù simili a quelle di San Nunzio Sulprizio.
La storia del giovane bello di Torino
Pier Giorgio nacque a Torino il 6 aprile 1901 e morì il 4 luglio 1925.Il giovane universitario apparteneva alla famiglia bene di Torino: suo padre Alfredo Frassati fu fondatore del giornale ‘La Stampa’di Torino’ e in seguito di anche Ambasciatore d’Italia a Berlino.
Eppure, Pier Giorgio sembrava quasi vergognarsi di essere ricco.Divenne amico degli invisibili e fece parte di numerose associazioni della carità, portando materialmente e con molta fatica forniva viveri e medicinali.
Gli altri suoi coetanei lo consideravano un bigotto, ma Pier Giorgio Frassati non se ne curava dei giudizi altrui perché vedeva nei poveri il volto di Gesu’. Il suo motto era “Bisogna vivere e non vivacchiare”.
Non si curava neppure se andando dai poveri trovava sporcizia, puzza di topi morti, pozzanghere e detriti.
Come pregare il santo dei giovani
Ovunque entrasse Pier Giorgio, filtrava sempre un raggio di sole divino.I poveri sventurati lo adoravano e lo aspettavano con gioia.Gli amici aristocratici di Pier Giorgio lo guardavano con aria di superbia e di sdegno, quasi come se fosse un pazzo. Giunse il giorno in cui i cesti dei poveri rimasero vuoti per sempre perché Pier Giorgio Frassati si ammalò di poliomielite fulminante e morì nel giro di una settimana.
Moltissimi poveri andarono al suo funerale e solo allora la sua famiglia comprese quanto amore avesse nel cuore il loro bellissimo figlio.Un giovane diverso dagli altri.Un angelo piovuto dal cielo in un momento difficile.
La Torino cattolica esulta di avere nel Duomo accanto a Gesù anche il caro amico dei poveri, il bello sguardo luminoso di Pier Giorgio Frassati.
Questa bellissima chiesa del Duomo è una tappa obbligatoria per tutti, perché solo attraverso Gesù si incontrano angeli che l’hanno imitato sulla terra per alleviare le sofferenze dei meno fortunati.Non ho parole per esprimere la mia gioia per aver visitato il Duomo di Torino che è riuscito a farmi provare sensazioni di fede profonda.
Questa vita che passa veloce e si occupa solo di materialismo dovrebbe farci riflettere un po’ di più sul fatto che siamo di passaggio e dobbiamo dedicare qualche momento del nostro tempo anche ai meno fortunati.
Soprattutto le famiglie dovrebbero insegnare ai propri figli che la vita non è solo divertimento, ma bisogna porre al centro dell’attenzione i problemi di carità e fede.
Il prossimo va rispettato sempre.I poveri non vanno emarginati.Tutti siamo figli di Dio senza guardare il colore della pelle o l’estrazione sociale.
Se ogni giovane in difficoltà avesse bisogno di un aiuto divino potrebbe rivolgersi con fede al Beato Pier Giorgio Frassati e in poco tempo sarà esaudito.
Provare per credere. Anch’io mi son rivolta a lui per un problema giuridico e sono stata ascoltata.
Tutto arriva per chi sa aspettare con fede. Ogni giovane nel guardare il volto di Pier Giorgio Frassati ritrova se stesso, si interroga su quello che ha e su quello che realmente conta. Il beato di Torino ha il potere di scuotere le anime più ribelli riportandole sulla retta via.
Ecco perché lo chiamano “il santo dei giovani”.
Super Mamma, giornalista e scrittrice. Ha tante passioni, ma l’amore per la recitazione vince su tutte. Ha collaborato con testate locali come La Riviera, Libero, Lo Strillo, Il Giornale di Napoli- Il Roma, Politica Meridionalista. Opinionista satirica su Canale 50 di Pisa (L’Impallato e Panni Sporchi). Ha scritto due libri “Napoli Antica e Napoli Polemica”; “Vincenzo Dattilo, il più napoletano dei napoletani” editi da Firenze Libri.