Passeggiando lungo via Filangieri non puoi fare a meno di notare uno degli edifici più rappresentativi di Napoli nel cuore del quartiere Chiaia: Palazzo Mannajuolo emblema dello stile liberty.
Spesso, associamo Via Chiaia alla zona della Napoli Bene, popolata da “perete e chiattilli” (figlie e figli di papà fissati con le griffe e con la movida, questa la traduzione dell’espressione coniata a Napoli per la prima volta a metà del 900), ma questa zona della città è un vero e proprio scrigno di segreti e gioielli architettonici, tutti da scoprire.
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Via Filangieri Napoli da scoprire
A cavallo tra fine Ottocento ed inizi del Novecento la zona, che prende avvio dalla centralissima Piazza Amedeo, si inserisce nel programma di espansione e restauro della città partenopea al di fuori delle sue mura. Perciò, mentre in tutta Europa si diffondevano avanguardie come lo stile liberty, anche Napoli si adeguava alla nuova moda.
Mentre passeggiamo lungo via Filangieri in direzione Piazza Amedeo, possiamo ammirare edifici e palazzi nobiliari che richiamano l’esotico con decorazioni floreali ed eclettiche. Tra questi spicca per la sua scala elicoidale il famigerato Palazzo Mannajuolo in via Filangieri 36, dove oggi sorge il marchio Fay.
Palazzi storici monumentali di Napoli
Il palazzo dal gioco vortiginoso della sua scala liberty fu progettato da Giulio Ulisse Arata con la collaborazione del suo committente, l’ingegnere e imprenditore Giuseppe Mannajuolo. L’edificio per negozi, uffici e appartamenti sorse nel 1910-1911 e si conferma come una delle opere neo-barocche più note e riuscite dell’architettura liberty a Napoli.
Come tutti i palazzi storici monumentali del periodo è stato realizzato in calcestruzzo armato. Particolarmente felice è la soluzione ad angolo con volumi alternativamente convessi e concavi conclusi da una finta cupola.
Ebbene, proprio quest’ultima spicca allo sguardo di chi procede su via Filangieri in direzione via Chiaia. Si tratta appunto di una scenografica conclusione prospettica. In realtà non si sale in cima e non c’è un vano abitabile in corrispondenza della suddetta cupola.
Scala Liberty e significato nascosto
Come vi dicevo, il vero gioiello di questo edificio liberty è la sua scala elicoidale che si apre sulla sinistra del palazzo. Ha una forma, che osservata dal basso, richiama la scala a chiocciola, ma c’è anche chi osa un accostamento con la vulva.
La scala sarebbe l’illusione di entrare in un ventre femminile dall’ingresso principale, l’organo genitale per l’appunto.
Come è stata costruita la scala liberty?
Quando sono entrata nell’edificio, custodito da apposita sorveglianza, mi hanno dato il permesso di fotografare la scala, ma non di salire fino in cima. È un palazzo abitato da privati e da uffici, pertanto bisogna rispettare la privacy.
Però, viene da chiedersi come sia possibile che quella scala elissoidale si tenga così stabile da un secolo e più. È fatta di marmo a sbalzo, un colore tra il bianco, il grigio e il rosa a seconda della luce e del punto di osservazione della stessa.
Le balaustre in ferro battuto conferiscono un incredibile senso di profondità e definizione alla struttura. La scala è stata costruita un gradino per volta, incastrandolo nel muro d’ambito.
Quando la osservi dal basso ammiri un fondale scenico memorabile e staresti ore a goderti lo spettacolo di questo lato di Palazzo Mannajuolo.
Scale elicoidali Napoli
E sono davvero tantissimi quelli che restano affascinati dalla realizzazione di queste scale elicoidali della Napoli barocca, a tal punto che si rivolgono a esperti del settore per riprodurre lo stesso tipo di scale nelle proprie abitazioni.
In effetti, la scala elicoidale di Palazzo Mannajuolo è un’opera d’arte unica nel suo stile, perché conferisce carattere a tutto l’edificio.
Le scale elicoidali si realizzano in marmo, in cemento armato ed essendo prive della colonna centrale regalano a chi le osserva un punto di eleganza e sinuosità che incanta!
I fantasmi di Palazzo Mannajuolo
Come tutti i palazzi monumentali di Napoli anche questo edificio custodisce le sue storie e i suoi segreti.
Cosa sappiamo delle persone che vi abitarono e delle relazioni che furono intessute nei suoi ambienti? Nel 1925 al piano terra c’era il cinema-teatro Kursaal e nel 1931 ci fu il debutto della Compagnia del Teatro Umoristico I De Filippo (Eduardo, Peppino e Titina, figli illegittimi di Eduardo Scarpetta) e proprio qui andò in scena la prima della commedia “Natale in casa Cupiello” che fu un capolavoro del teatro napoletano.
C’è chi giura di sentire, soprattutto la notte, le risate fragorose e le battute del grande Eduardo. La sua anima si farebbe un simpatico giro sulla scala liberty decantando le sue commedie di un tempo. Ma sarebbero solo suggestioni. Altri fantasmi hanno ispirato l’ambientazione del film psico-thriller Napoli Velata di Ferzan Ozpetek. La magia di Palazzo Mannajuolo e le sue forme sinuose hanno ispirato una storia di traumi, delitti e fantasmi dal passato.
E lo scorso 30 gennaio 2020, proprio all’esterno di Palazzo Mannajuolo è stata apposta una targa in ricordo di una grande artista del teatro napoletano, l’attrice Luisa Conte, a cui hanno intitolato il largo antistante i gradini Francesco d’Andrea.
E proprio qui, su questa scalinata, c’è chi dice di aver visto più volte una bellissima ragazza bruna, in abiti di scena, aggirarsi con il volto triste alle prime luci dell’alba.
C’è chi l’ha battezzata Caterina, chi la chiama “lo spettro della ballerina”, ma di spaventoso non ha nulla. In effetti, quelle scale hanno assistito a numerosi incontri amorosi, spesso proibiti, tra le ballerine dei vicini teatri e i nobili della zona, qualcuno proprio residente a palazzo Mannajuolo.
Basta indagare, lasciamo che siano i fantasmi e i segreti affascinanti di Napoli a possedere la nostra attenzione e il nostro sguardo quando attraversiamo questo lato della città.
A Napoli Chiaia si respira più magia di quanto possiate immaginare…alla prossima puntata!
Giornalista Pubblicista…“curiosa al punto giusto”. Amante dei viaggi e della cucina. Come reporter ha esordito sul quotidiano Il Roma nel novembre del 2007. Ha collaborato con testate on line come: NapoliVillage.it, Julie News, NapoliToday.it, il Mattino, HuffPost, Blasting News. E’ sempre “on the road” a caccia di verità!