Come si diventa un attore famoso? Provate a chiederlo a Fabrizio Nevola, classe 1979, attore partenopeo, approdato come nuova star italiana al cinema francese in Taxxi 5, di Frank Gastambide e diretto da Luc Besson.
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Fabrizio Nevola alla conquista di Marsiglia
Un vero successo per Fabrizio Nevola e Salvatore Esposito, meglio noto a tutti come il Genny Savastano di Gomorra. I due protagonisti napoletani si sono subito affiatati sul set dando vita a personaggi cattivi, ma comici allo stesso tempo. Fabrizio e Salvatore sono due ladri di una banda di italiani alla guida di una Ferrari, sbarcati a Marsiglia per fare un bel colpo, ovvero rubare un prezioso diamante. Una specie di Arsenio Lupin con una marcia in più, fascino e ironia vesuviana che richiama molto lo stile di Massimo Troisi, a cui Nevola è particolarmente legato.
Artista versatile ed eclettico, sempre aperto a nuovi ruoli cinematografici e televisivi (tutti ricorderanno l’esordio in Capri nei panni di Vittorio Mottola, o il recente ruolo di Ettore Ragno in Squadra Antimafia 6) Fabrizio Nevola stupisce per la sua semplicità e la grande umiltà con la quale continua a mettersi in gioco, a sperimentare e studiare. Si è formato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, ha lavorato con Lina Wertmuller, Massimo Ranieri ed altri grandi del teatro. Un attore cresce artisticamente di pari passo alla sua maturazione personale, alla sua crescita come uomo. E così passare dal ruolo di cattivo a quello comico è un’esperienza elettrizzante e formativa.
Intervista a Fabrizio Nevola
Il film Taxxi 5 ha conquistato, a quattro giorni dalla prima proiezione in sala, già un milione di spettatori. Ed è solo l’inizio di nuovi entusiasmanti progetti come lo stesso Nevola racconta:
Sei tornato al cinema internazionale, che effetto si prova a lavorare con Luc Besson?
Avere la possibilità di interpretare un ruolo in una produzione francese e con un regista internazionale non capita tutti i giorni devo ammetterlo, ed è bello, molto emozionante. Senti che intorno a te la macchina che si muove è importante, avverti il peso delle aspettative e ti nutri della cura e delle attenzioni che tutti sul set hanno per far venire fuori un ottimo risultato. Poi il mestiere è quello, e quando reciti, i metodi sono uguali sia che ti trovi in Italia, che all’estero- ed aggiunge- Luc Besson gestisce il set e gli attori alla maniera dei grandi maestri che in Italia ho avuto modo di conoscere, con affetto attenzione e generosità, affinché tu possa dare il massimo per il bene del prodotto. Così anche Frank Gastambide prima firma del film. Subito c’è stata sintonia a conferma che il percorso fatto fin qui è quello giusto.
Nel corso della tua carriera artistica hai interpretato tanti ruoli, in quale ti senti più Fabrizio?
In tutti, non c’è nessun ruolo che non sia me. Grazie a questo lavoro e ai vari ruoli che hai la fortuna di interpretare, si ha la possibilità di conoscersi e riscoprirti nuovo sempre, perché ogni ruolo è una profonda ricerca interiore, una sorta di analisi- e conclude scherzando- C’è chi va dallo psicanalista io invece faccio l’attore.
Raccontaci di te, chi è oggi Fabrizio Nevola?
Raccontarmi non è il mio forte, mi piace che gli altri mi dicano cosa da fuori vedono di me. Ascoltare il racconto di me magari, perché la percezione che si ha è sempre diversa da quella che gli altri hanno di te. Negli anni sento che sono molto cambiato, comunque, inevitabilmente. Le varie esperienze brutte e belle che la vita ti porta ad affrontare ti modificano. Ma questo è scontato. Forse ho perso un po’ di entusiasmo, il che non è sempre un male, prima era troppo probabilmente. Sono diventato più solitario, esco di rado e mi rifugio spesso in letture, ho preso una seconda laurea, sto cercando di recuperare tutti i film che mi sono perso- e prosegue- In realtà a me tutta questa sovraesposizione, questa corsa all’esserci, al raccontarsi, non piace. Mi disturba, ho un rapporto conflittuale con i cosiddetti social. Pubblicare qualcosa che mi riguarda, lo faccio di rado, perché costretto da circostanze, ma viviamo comunque in un’epoca dove si parla troppo e molto spesso a “Schiovere” come si dice a Napoli. Avere un’opinione su tutto è come non averla su niente in particolare e, spesso, tale opinione non è costruttiva. Vedo che in giro c’è una grande capacità di distruggere, ma poche soluzioni per ripartire, ricostruire. Sto ancora cercando di capire se questo mio cambiamento sia un rifiuto-isolamento o una diversa apertura. Tireremo le somme appena si presenterà il conto.
Tonno Spiaggiato, cosa ci dobbiamo aspettare? Un Fabrizio comico?
Tonno spiaggiato il film di Frank Matano, diretto da Matteo Martinez, uscirà nelle sale il 10 maggio; di certo sarà cinicamente ironico, irriverente e provocatorio come tutte le cose che fa Matano. Ci siamo conosciuti molti anni fa, proprio in occasione del provino per questo film, poi non si fece più, ma è rimasta la stima e l’amicizia reciproca che prima ci ha fatto collaborare ad una serie web e poi dopo un anno finalmente, a fare questo film- e ci dà qualche anticipazione-Il mio personaggio è l’amico intimo gay della ex ragazza di Frank, che lui tenterà, per tutto il film, di riconquistare, con una macabra, quanto geniale, intuizione. Scoprendo che si intenerisce ai funerali cerca di riavvicinarla provando ad uccidere chi le sta vicino. Proverà ad uccidere anche me ma… poi basta, andatelo a vedere perché si ride di gusto.
Tra i tuoi prossimi progetti tornerà ad esserci anche Napoli?
“Napoli è ispirazione. Napoli è madre. Napoli è inizio e fine di tutti i miei percorsi; senza Napoli io non sarei io. Detto questo sarò al Teatro Sannazzaro dal 4 – 6 maggio con lo spettacolo Spoglia-Toy di Luciano Melchionna, poi teatro è ancora teatro per il momento aspettando nuove ed entusiasmanti avventure. La strada è ancora lunga e noi mi pare che abbiamo appena cominciato no?”.
E allora corriamo al cinema dove ci attende un Fabrizio Nevola a tutto gas tra i meravigliosi panorami di Marsiglia…
Giornalista Pubblicista…“curiosa al punto giusto”. Amante dei viaggi e della cucina. Come reporter ha esordito sul quotidiano Il Roma nel novembre del 2007. Ha collaborato con testate on line come: NapoliVillage.it, Julie News, NapoliToday.it, il Mattino, HuffPost, Blasting News. E’ sempre “on the road” a caccia di verità!