
Edicola sacra, un mistero, tanti fiori, molti gioielli, ma cos’è? “Napoli come Palermo”, la città partenopea possiede oltre cento edicole votive, dislocate nella zona centrale della City, ma anche nelle stradine buie e poco praticate, in cui il mito della religiosità e il paganesimo si fondono nei secoli, dando ampio spazio al mistero e alla voglia di seguire una pista religiosa, intrisa di storia e di folklore.
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Edicola sacra la devozione napoletana
Come San Gennaro rappresenta il punto centrale della fede di massa, così l’ edicola votiva è considerata vera e propria testimonianza di una fede borghese, fatta di persone semplici, spesso ancora non alfabetizzate ,che attraverso il simbolismo, ovvero una nicchia scavata nel muro di un palazzo con l’immagine della Madonna,o di Cristo, ritrovano la voglia di pregare e di contemplare nella sua bellezza “a’ Mamma ‘e GGesù”.
Nei secoli le edicole religiose hanno acquistato sempre più bellezza figurativa delle icone. Soprattutto nella zona di Spaccanapoli allegorie e capitelli si fanno più sfarzose con simbolismi più evidenti.
Nella zona centrale del porto di Napoli, precisamente a Via San Bartolomeo, nel quartiere spagnolo di Rua Catalana, le edicole religiose sono vicinissime tra un palazzo e un altro e tutte dedicate alla Beata Vergine del Portosalvo. Qui centinaia di persone salgono via Medina attraverso le rampe di San Bartolomeo e non possono snobbare la bellezza e la singolarità di queste edicole.
Piccoli tempietti agli angoli delle strade a indicare protezione e allontanamento delle forze del male. Non è un culto nuovo, ma qualcosa che viene dal mondo greco-romano e nei secoli ha assunto un sapore tutto cristiano.
Anche in Grecia c’era una volta l’ edicola per gli Déi
I Lari della casa sono diventati i santi della strada. “E’ proprio un luogo di culto all’aperto- dice Giovanna, pensionata di 72 anni, costretta sulla sedia a rotelle da vent’anni- e prosegue- Proprio davanti a questa edicola fui travolta da una macchina a tutta velocità. Fui scaraventata a terra e non davo più segni di vita, allora mia madre invocò il nome della Madonna e io ripresi conoscenza, però in cambio della vita sono costretta a vivere su questa sedia a rotelle. Da allora ogni giorno vengo qui davanti a piangere e pregare la Madonna. In fondo sono una miracolata, sono viva e questo è molto per me. Vivo una vita fatta di sacrifici durissimi, ma non mi pesano e sono felice di aiutare il prossimo”.
Pregare davanti ad un’ edicola sacra per ottenere una grazia
C’è chi si ferma a scattare una foto, soprattutto il turista curioso, chi fa il segno della croce e recita una preghiera, quasi a ricordare che la vita senza un Dio a cui votarsi non ha poi molto senso. Napoli profuma di religiosità e spiritualità, respirare un po’ quest’atmosfera potrebbe rinnovare la vita di molti.

Super Mamma, giornalista e scrittrice. Ha tante passioni, ma l’amore per la recitazione vince su tutte. Ha collaborato con testate locali come La Riviera, Libero, Lo Strillo, Il Giornale di Napoli- Il Roma, Politica Meridionalista. Opinionista satirica su Canale 50 di Pisa (L’Impallato e Panni Sporchi). Ha scritto due libri “Napoli Antica e Napoli Polemica”; “Vincenzo Dattilo, il più napoletano dei napoletani” editi da Firenze Libri.