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2015, un anno in scadenza da dimenticare

2015 addio

Il 2015 è in scadenza. E come ogni anno siamo giunti alla sua fine. Si chiude un ciclo di vita e di emozioni per fare spazio al nuovo, carichi di speranza, di fiducia che il domani sarà migliore di quello che stiamo per lasciarci alle spalle. Il 2015 è stato un anno difficile e ricco di lutti, paura e morti provocate da attacchi terroristici. Si è rivelato un anno più “scalognato” del bisestile che si appresta ad arrivare. Procediamo con ordine, rivedendo tutto quello che ha segnato profondamente le vite di tutti noi nel corso di questi 12 mesi.

Il 2015 l’anno del terrorismo

3 gennaio, Boko Haram distrugge villaggi e fa fuori 2mila civili in quella che verrà ricordata la prima strage dell’anno, l’inizio di una serie di attacchi terroristici.

7 gennaio, orrore in Francia. I terroristi fanno irruzione nella redazione di Charlie Hebdo sparando a sangue freddo tutti i giornalisti presenti in redazione. Il giornale umoristico aveva peccato di eccessive battute sull’Islam. La Francia inizia a sanguinare e non finirà qui. Infatti, solo due giorni dopo un altro terrorista farà assalto in un supermercato di Parigi, uccidendo altre 4 persone. Un anno iniziato in modo terribile.

I terroristi si alleano con Boko Haram ed iniziano i vari colpi che sconvolgono la quotidianità dei popoli, distratti dalla vita e poco attenti al pericolo: Palmira, Susa, Kobane, il Museo del Bardo a Tunisi, Iran, Libano, Sharm el-Sheik, Ankara, Kenya e Parigi perdono migliaia di civili, innocenti vittime della cattiveria umana. L’attacco più orribile avviene lo scorso 13 novembre, quando in una tranquilla e serena notte parigina fatta di musica e risate, una tempesta di spari turba e sconvolge la Francia e il mondo intero. Si vivrà costantemente nella paura.L’Europa perde il suo equilibrio, la sua pace ed inizia a tremare.

Un anno di mutamenti e di grandi scomparse

La politica italiana viene scossa da un terremoto interno quando il Presidente Giorgio Napolitano firma le sue dimissioni. Si scatena un tam tam di scommesse sul nuovo Presidente della Repubblica, c’è chi sperava in una donna (ha fatto la stessa fine del papa Nero) . Ed alla fine vince un uomo che porta profonde ferite e perdite nel suo cuore, Sergio Mattarella, e contemporaneamente, quasi in un destino comune, in Grecia viene nominato Alexis Tsipras. L’Italia lancia il Jobs Act di Matteo Renzi, promuove il decreto La Buona Scuola ed esplodono le polemiche.

Morti famose

Intanto la notte dell’Epifania, il celebre cantautore napoletano Pino Daniele, mentre sta festeggiando le festività con la sua compagna, ha un malore e inizia la sua corsa verso la fine. Un velo di lutto ricopre napoli, la sua città. L’aria non sarà più la stessa. La melodia si interrompe e Piazza Plebiscito si trasforma in un’ara sacra all’aperto con omaggi e tributi. E le morti famose proseguono: scompare Anita Ekberg, ma non il suo ricordo nella celebre fontana di Trevi, e poi se ne vanno gli attori Omar Sharif e Christopher Lee. Improvvisa e senza parole la scomparsa di Mariagrazia Capulli, luminoso e angelico volto del Tg2, stroncata da un male incurabile, seguita da Moira Orfei e Krizia. Infine il 2015 si chiude con la scomparsa dell’ultimo della triade De Filippo, il bravissimo Luca.

Scandali ecclesiastici e Giubileo

Il povero Papa Francesco ha dovuto combattere con il diavolo in persona, vestito con abiti talari, preda dei vizi e del lusso sfrenato: preti che fanno outing e scappano con il proprio compagno (vedi il caso di Monsignor Krzysztof Charamsa, 43 anni), preti che fanno figli ed ammazzano le presunte concubine (vedi il caso di Guerrina) e infine l’insospettabile cardinale Bertone che “spende e spande” gli ori della chiesa per viziarsi con attici di lusso, festicciole e chissà cosa. In compenso il Papa ha dimostrato forza e coraggio da guerriero della luce proclamando il Giubileo della Misericordia, sfidando la paura del terrorismo e facendo fuori dalla Chiesa “quelle mele marce” che avrebbero potuto gettarla più in basso. Una bella notizia è stata la certa proclamazione di santità per Madre Teresa di Calcutta, che ha restituito luce e amore ad una Chiesa, ormai sfregiata dagli scandali.

Cose buone da ricordare? Forse nessuna.

Cosa ci ha portato di buono il 2015 è difficile dirlo: paura di vivere, soprattutto. Il terrore di perdere i propri risparmi, fumati via in pochi istanti da banche in “bancarotta” (il recente scandalo Etruria è ancora una piaga sanguinosa). Omicidi risolti, altri rimasti cold case: Meredith Kercher senza giustizia, Chiara Poggi forse ha trovato pace dopo la condanna di Stasi, il piccolo Loris vittima di una madre “fuori di sè”, e infine il caso Yara Gambirasio, giallo senza fine. Aggiungeteci fratelli e parenti sciolti nell’acido o bruciati nella fornace della propria azienda e ne verrà fuori una macedonia di orrori familiari e relazionali. “Il mondo peggiora e non migliora” ripetono i nonni e chi ne ha viste ormai troppe.

Non vi dirò di certo in modo vergognoso e superficiale che almeno il cinema ci ha regalato qualcosa di bello “le 50 sfumature di grigio” hanno fatto il record di incassi, è vero, ma a livello morale non hanno certo trasmesso valori di amore e di rispetto dell’altro. L’Expo di Milano potremmo ricordarlo come un formicaio di persone in fila per entrare a curiosare e mangiare, tra polemiche, sfruttamento dei giovani ( la maggior parte ha aderito gratis e senza rimborsi spese) e vetrina caotica del mondo.  Ed ora che ne sarà del mondo? Si appresta l’anno bisestile 2016 (Nostradamus avrebbe avuto da scriverne a riguardo) ma noi vogliamo essere ancora ottimisti e continuare a darci gli auguri luminosi e pieni di speranza, come ogni fine anno.

Non credo di aver voglia di rimpiangerlo questo 2015, e voi?

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